Il caffè ugandese non ha raggiunto ancora la notorietà dei caffè prodotti in altri paesi africani come il Kenya, l’Etiopia o la Tanzania. Tuttavia l’Uganda ha una lunga storia di coltivazione di caffè e negli ultimi anni ha colmato il divario in termini di qualità e notorietà, concentrando maggiori sforzi verso le coltivazioni di varietà Arabica rispetto alla Robusta tradizionalmente dominante.
Fino a pochi anni fa il caffè prodotto in Uganda era quasi esclusivamente Robusta. I motivi sono molti: la Robusta è una varietà autoctona, offre una maggior resa per ettaro ed è più resistente alle malattie e alle condizioni meteorologiche avverse.
Tuttavia il costante crescente interesse per i caffè di qualità Arabica, considerata di maggior pregio e decisamente più gradita dal mercato degli specialty coffee, ha spinto i produttori ugandesi a sviluppare le coltivazioni di caffè nei territori maggiormente vocati a questa varietà.
Inizialmente la coltivazione di Arabica, introdotta dall’Etiopia dove cresce naturalmente, era ritenuta irrealizzabile in Uganda su un ampia scala produttiva a causa della bassa altitudine e delle alte temperature climatiche. In realtà alcune regioni dell’Uganda orientale e occidentale si sono dimostrate perfette per coltivare piante di Arabica sia per altitudine, sia per qualità del suolo. Nell’Uganda centrale, caratterizzata clima più caldo e da bassa altitudine, resta invece dominante la coltivazione di Robusta.
Oggi l’Uganda è il secondo produttore di caffè africano e vede coinvolte 1,7 milioni di famiglie di piccoli coltivatori.
Una transizione difficile
Negli anni ’80, l’industria del caffè ugandese non ha goduto del boom mondiale della domanda di caffè e l’aumento dei prezzi che ne è seguito non ha coinvolto l’economia ugandese. Il boom ha riguardato quasi esclusivamente i prezzi della varietà Arabica e la produzione di caffè in Uganda era quasi interamente Robusta.
All’inizio degli anni 2000, le esportazioni di caffè robusta ugandesi hanno subito il calo globale della domanda di caffè e una conseguente diminuzione dei prezzi in tutto il mondo. Contemporaneamente i coltivatori di caffè ugandesi dovevano affrontare una malattia fungina che ha provocato la morte del 45% degli alberi di Robusta del paese.
Questi due eventi hanno spinto nell’ultimo decennio la produzione di caffè in Uganda a rivolgersi sia verso una maggiore coltivazione della varietà Arabica, più popolare e più redditizia, sia verso una lavorazione post raccolta più sofisticata.
Le esportazioni
Le esportazioni di caffè (anno finanziario 2021/22) hanno totalizzato 6,26 milioni di sacchi per un valore di 862,28 milioni di dollari rispetto ai 6,08 milioni di sacchi per un valore di 559,16 milioni di dollari dell’anno precedente (anno finanziario 2020/21). Ciò ha rappresentato un aumento rispettivamente del 3% della quantità e del 54% in valore.
Le esportazioni di Robusta rappresentano l’84% delle esportazioni totali. Confrontando la quantità di caffè esportato per tipologia la varietà Robusta è diminuita del 21,44% in quantità ma è aumentata del 21,37% di valore. Le esportazioni di Arabica sono invece aumentate del 62,77% in quantità e del 174,46% in valore.
Coffee Storming Uganda Rwenzori
Dall’Uganda arriva il nostro Specialty Coffee Uganda Rwenzori, coltivato a 1000 metri d’altitudine su uno dei più importanti gruppi montuosi dell’Africa Centrale, il Rwenzori, posizionato tra Uganda e Repubblica democratica del Congo.
La parte ugandese della catena del Rwenzori, conosciuta anche come le “Montagne della Luna”, ospita molti coltivatori di caffè che vivono sulle pendici di questa catena montuosa che culmina a più di 5.000 metri sul livello del mare. Tra questi la tribù Bazonko, coltivatori di caffè che lavorano manualmente e riuniscono tutta la famiglia per lavorare le ciliegie.
Il caffè proveniente da questa zona ha ottenuto un punteggio SCA 85,5 e ha sentori di mango, pesca albicocche e prugne gialle.