Coffee tips: in estate beviamolo freddo!

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All’inizio era il caffè in bottiglia. Si preparava una Moka grande, si zuccherava, si lasciava raffreddare a temperatura ambiente e poi si metteva in bottiglia a riposare in frigorifero. Lo facevano così anche i bar!

Dalla Puglia, invece, arriva il caffè alla salentina: un caffè espresso un po’ più lungo estratto direttamente in una tazza con cubetti di ghiaccio e sul fondo un po’ di latte di mandorla. Una tradizione che è diventata un rituale sacro in Salento!

Il caffè shakerato invece sembra prenda origine dal Mazagran francese: una crema di caffè con ghiaccio. Si prepara con caffè, ghiaccio e zucchero agitati in uno shaker.

Il caffè freddo è piacevole, ma è anche buono?

Il caffè freddo, come abbiamo visto, si può preparare a partire da un’estrazione a caldo, ma esiste anche un processo di infusione a freddo, chiamato cold brew. Il primo metodo è sicuramente più veloce, pratico, e si riferisce semplicemente alla temperatura della bevanda. Tuttavia può valere la pena investire il proprio tempo in un metodo di estrazione a freddo.

Il caffè freddo, come sappiamo è facile e veloce da preparare, si può fare in meno di dieci minuti, ed è la scelta più consueta quando si ha voglia di un caffè e allo stesso tempo si ha voglia di bere qualcosa di rinfrescante.

Ma in realtà la preparazione di un buon caffè freddo non è solo una questione di temperatura dell’estratto. E un buon caffè caldo non sempre mantiene le sue qualità se lo lasciamo raffreddare un po’ troppo prima di berlo.

In generale nei processi di estrazione a caldo del caffè l’ossidazione dei grassi avviene molto velocemente, intaccando così il profilo aromatico e gustativo, il corpo e la densità, e le proprietà del caffè, non consentendone una lunga conservazione.

Lasciando raffreddare un caffè estratto a caldo l’unico gusto che si esalta e si intensifica è l’amaro, che resta persistente anche se diluiamo il caffè con ghiaccio o acqua fredda. L’unico modo per poterlo ancora bere è coprire l’amaro con lo zucchero e del latte.

cold brewCold brew: il metodo alternativo del caffè freddo

Questo metodo aiuta sicuramente a risolvere i problemi che si creano con il caffè freddo ottenuto da un’estrazione a caldo. Certo ci vuole un po’ più di tempo e di pazienza, ma ne vale la pena!

L’estrazione a freddo non richiede uno sforzo maggiore per essere preparato: si tratta soltanto di allungare di molte ore i tempi di infusione. Ma quel che si ottiene è un caffè più morbido e delicato. L’estrazione a freddo del caffè permette infatti di estrarre più lentamente i grassi e gli oli contenuti nel caffè e così i suoi profumi e i suoi aromi. Il caffè che otteniamo subisce molto meno i processi di ossidazione e ci permette di poterlo consumare anche a distanza di giorni dall’estrazione, purché lo si conservi sempre al freddo.
Esistono molti modi per preparare un buon cold brew, da quelli molto scenici come l’ice drip, alla semplice infusione in una caraffa.

Ice Drip

L’Ice Drip Tower ha un serbatoio in alto dove si mettono ghiaccio e acqua, un filtro con il caffè più in basso e infine una caraffa dove raccogliere l’infuso. La caratteristica dell’Ice Drip è l’estrazione goccia a goccia, lentamente. Un processo davvero low style.

Caraffa

Sicuramente meno scenografico, ma molto più alla portata di tutti. Basta mettere del caffè macinato grossolano in una caraffa e lasciarlo in infusione con l’acqua fredda in frigorifero per almeno 6 ore. Poi basterà filtrare.