Emma Camerino intervista Alessandro Borea, per Sensaterra, un nuovo progetto editoriale online dedicato alle bevande calde.
Alcuni passaggi dell’intervista che potete leggere integralmente qui
La Genovese ha sempre fatto parte della sua vita?
Ho sempre respirato l’aroma del caffè fina da piccolo, quando per gioco scalavo le pile dei sacchi di juta nel magazzino della torrefazione. Fino al 2003, quando ci siamo trasferiti nel nuovo sito produttivo, abitavo sopra la torrefazione, che è quindi sempre stata casa mia. Ho avuto la fortuna di poter frequentare l’università, la facoltà di Economia e Commercio alla Bocconi di Milano, e dopo la laurea ho lavorato qualche anno in settori diversi da quello del caffè, e questo mi ha aperto la mente e mia ha insegnato molto come gestire un’azienda, seppure di dimensioni familiari come la mia. Nel 1999, dopo qualche anno di esperienza a Milano e Genova, sono tornato a casa e sono entrato ufficialmente a far parte delle terza generazione de La Genovese.
Qual è l’aspetto del lavoro che le piace di più?
Mi ritengo una persona fortunata perché amo tutto quello che fa parte del mio lavoro. Essendo laureato in Economia, in azienda mi devo occupare di gestione, strategie, marketing, ma ciò che amo di più è il processo di torrefazione, toccare con mano e sentire l’aroma del caffè appena tostato, essere in grado di creare una miscela, un prodotto che rende felici le persone. Mi piace studiare, credo fortemente nella formazione, mia e dei miei collaboratori, ho seguito tutto il percorso formativo della SCA, ottenendo lo SCA Coffee Diploma, e dello IIAC, ottenendo il Master in Analisi Sensoriale e Scienza del caffè. Ed è per questo che, assieme a mio cugino Matteo, abbiamo creato La G Academy, un luogo dove far formazione ai nostri clienti ma non solo, un luogo dove creare condivisioni, rapporti, conoscenza, aperto a tutti coloro che sono innamorati di questa fantastica bevanda che è il caffè.