Kenya: meno caffè prodotto, fatturato in aumento

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Una Arabica di alta qualità ha permesso al Kenya di affermare il proprio caffè sul mercato mondiale, raggiungendo prezzi da record. E il fatturato è in aumento, nonostante negli ultimi anni la produzione di caffè nel paese abbia subito una significativa riduzione.

Il Kenya è il quinto produttore di caffè africano, diciottesimo nel mondo. Nel 2021 ha prodotto 52.000 tonnellate di arabica, quasi totalmente esportate.

Nell’ultimo anno, i prezzi elevati del caffè sul mercato globale hanno permesso al Kenya di aumentare il fatturato relativo al caffè, nonostante il sensibile calo delle quantità prodotte. Infatti nel 2021, i prezzi dei caffè kenioti variavano dai 4 a 6,3 dollari per quintale, contro l’oscillazione dai 2,5 ai 5,9 dollari del 2020. Inoltre sono 35.163 le tonnellate di caffè esportate  nei primi undici mesi del 2021 , in netto calo rispetto alle 40.980 tonnellate dello stesso periodo nel 2020.

Produzione di caffè in Kenya

Oltre il 99% della produzione di caffè keniota è Arabica.

La coltivazione del caffè coinvolge nelle filiera produttiva, direttamente e indirettamente, quasi 5 milioni di kenioti, tra cui circa 800.000 piccoli agricoltori.

La maggior parte del caffè del Kenya viene coltivato su circa 120.000 ettari di terreno, in aree con un’altitudine che variano dai 1.400 ai 2.000 metri sul livello del mare, su suoli vulcanici profondi, con temperature che vanno dai 15° ai 24°C.

giovani coltivazioni di caffè in Kenya sotto alberi da ombra.

La tradizionale coltivazione in pieno sole sta lentamente cedendo il passo alla coltivazione sotto alberi da ombra che sta divenendo sempre più diffusa in quanto aiuta a combattere gli effetti dei cambiamenti climatici.

Le regioni di produzione

La raccolta del caffè avviene da aprile a giugno e da ottobre a dicembre. Circa il 90% del caffè è lavorato a umido nelle stazioni di lavaggio dove le ciliegie di caffè vengono fatte fermentare, lavate e messe a bagno prima di essere essiccate su appositi letti. Il resto della produzione viene essiccato senza subire la macerazione.

La profonda dolcezza mielata, le note di frutti di bosco, l’acidità del pompelmo, sono il marchio di fabbrica del Kenya, comuni a tutti i territori che coltivano caffè.

Kiambu, Kirinyaga Nyeri e Murang’a sono le regioni dedicate alla produzioni di caffè. Tra queste, Kiambu non lontana da Nairobi, è forse la prima ad aver sviluppato le coltivazioni di caffè. Sebbene sia una zona di grandi fattorie orientate più al profitto che alla qualità, ci sono anche micro piantagioni che stanno sviluppando una agricoltura mirata alle peculiarità del prodotto. Come la fattoria di Moses Kamura Nganga, da cui proviene il nostro Kenya Borea Specialty Coffee. La fattoria si trova a 60 km a nord di Nairobi lungo la strada Ruiru Kiganjo e si estende in tre appezzamenti di terreno estremamente ripido, poco meno di 2 acri ciascuno. Il caffè viene spolpato nella stazione di lavaggio della casa di famiglia, e fatto fermentare durante la notte in modo da scomporre lo zucchero prima di essere pulito e lavato nei canali. Successivamente il caffè in pergamino viene steso sui tavoli di essiccazione rialzati. I tempi di asciugatura dipendono dal clima e dalla temperatura ambiente, ma il processo può richiedere fino a 3 settimane.

Il Kenya Moka Style AA Washed proviene invece dalla regione del monte Kenya (Kirinyaga e Nyeri) ed è coltivato in aree oltre i 1800 metri di altezza. Prima di essere esportato questo caffè passa un attento processo di lavorazione che prevede oltre 7 controlli qualitativi, per garantire uno dei migliori caffè africani.
Il nostro Moka Style Fine Coffee Kenya AA Washed è stato riconosciuto nel 2022 come la miglior proposta di arabica mono origine, specifica per la moka, dalla nuovissima Guida Camaleonte, la prima Guida dei Caffè e delle Torrefazioni d’Italia.

Classificazione

Una particolarità dei caffè kenioti è la modalità di classificazione. Infatti sebbene il Kenya AA sia conosciuto come un tipo di caffè, le due lettere AA indicano in realtà una classificazione del caffè coltivato in Kenya.

In tutto il mondo i chicchi di caffè vengono classificati per dimensione passando attraverso setacci con aperture di dimensioni specifiche. Ma in Kenya vengono assegnati dei voti in base alle dimensioni del chicco. Ai chicchi con una dimensione del crivello di 17 o 18 (17/64 o 18/64 di pollice) viene assegnato la classe AA, che identifica un chicco più grande, considerata da molti un segno di miglior qualità.

Tuttavia è importante ricordare che la grandezza è solo uno dei tanti fattori che determinano un caffè di alta qualità. Dopo il setacciamento viene eseguita una selezione per densità separando il caffè in tre o più qualità. La selezione per densità è essenziale per una tostatura di caffè di qualità uniforme poiché i chicchi di caffè più piccoli e leggeri tendono a tostarsi più velocemente di quelli più densi e più grandi.

Infine i chicchi di caffè vengono selezionati a mano per rimuovere quelli che sono insoddisfacenti a causa di carenze come dimensioni o colore inaccettabili, danni da insetti, e così via.

Riconoscere il caffè del Kenya

Il caffè keniota è noto per il suo sapore ricco e consistente, l’acidità profonda e vinosa e l’aroma fragrante infuso con toni di frutta e bacche. La Connoisseurs Cup, termine dato al caffè keniota, ha una presenza in tazza caratterizzata da sapori forti con una scorza secca di limone o un retrogusto vinoso. Il caffè keniota di qualità ha un sapore nitido e pulito, ben equilibrato per quanto riguarda gusto, acidità, sensazione in bocca e retrogusto. Si possono percepire toni di limone, agrumi, pepe e mora.

Come preparare il caffè keniota

L’ironia è che i kenioti non sono bevitori di caffè, preferendo di gran lunga il tè. Non esiste, quindi, un metodo tradizionale keniota per preparare il caffè.

A nostro parere il miglior modo di gustare il caffè del Kenya è l’estrazione attraverso la French Press o l’Aeropress: in questo modo viene esaltato al massimo sapore del caffè. Inoltre, i chicchi di caffè del Kenya sono considerati tra i migliori per l’estrazione a freddo.