Ritorniamo al bar: istruzioni per l’uso

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Tra incertezze e respiri di sollievo dal 18 maggio le attività di bar e ristorazione hanno riaperto in cerca di una nuova normalità.

Il Decreto Legge di riferimento è quello emanato il 16 maggio 2020 n. 33, che ripartisce tra Stato e Regioni il ruolo fondamentale di dettare linee guida e disposizioni da rispettare.

Abbiamo raccolto dubbi e domande dai nostri clienti, cercando di dare una sintetica risposta.

 

Iniziamo con chi può aprire

Dal 18 maggio hanno potuto riaprire tutti gli esercizi di somministrazione di pasti e bevande come ristoranti, trattorie, pizzerie, self-service, bar, pub, pasticcerie, gelaterie. Compresi quelli presenti all’interno delle attività ricettive, come stabilimenti balneari o centri commerciali.

Questa disposizione però non è valida ovunque. Le Regioni, infatti, hanno il potere di emanare, se necessario, provvedimenti più restrittivi. Questo principio vale anche per misure più permissive: le disposizioni regionali sono destinate a prevalere.

 

Cosa fare e come comunicare al cliente?

Chi gestisce una attività di somministrazione è tenuto a predisporre una corretta informazione sulle misure di prevenzione adottate. A questo proposito, Serena Campana, docente ed esperta di HACCP, in una chiacchierata in diretta su Instagram con Matteo Borea ha fornito utili consigli su quando e come sanificare gli ambienti.

Alla riapertura è necessario prevedere una sanificazione profonda. Nella routine quotidiana, le regole di sanificazione non sono molto differenti rispetto a quanto è richiesto nei periodi normali. Si consiglia solo una maggior attenzione e frequenza.

Per quanto riguarda i prodotti da utilizzare, Serena Campana consiglia alcool diluito con acqua al 70% o altri prodotti a base cloro (esempio amuchina diluita a 1 o 2%).

La sanificazione deve essere fatta più volte al giorno, in particolare al termine di ogni servizio al tavolo andranno previste tutte le consuete misure di disinfezione delle superfici. Si consiglia di evitare l’utilizzo di utensili e contenitori riutilizzabili se non igienizzati (saliere, oliere, ecc.).

I servizi igienici dovranno essere puliti più volte al giorno. Anche a questo proposito riportiamo il consiglio di Serenza Campana: tenere in vista una tabella con riportato i momenti della giornata dedicati alla sanificazione. Una regola che non è prevista all’interno delle linee guida, ma che può dare maggior fiducia al cliente.

 

Il cliente

I clienti devono indossare la mascherina tutte le volte che non sono seduti al tavolo. Pertanto, qualora il cliente non indossi o sia sprovvisto di mascherina, deve essergli impedito l’accesso all’esercizio di somministrazione. Non sono soggetti all’obbligo di indossare la mascherina i bambini al di sotto dei sei anni, o le persone con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina.

Non sono richiesti altri dispositivi di protezione, come ad esempio i guanti.

È obbligo del gestore offrire i prodotti igienizzanti per i clienti e per il personale anche in più punti del locale, in particolare all’entrata e in prossimità dei servizi igienici.

Altro obbligo è quello relativo alle misure di distanziamento interpersonale tra i clienti. Queste misure non si applicano però in caso di persone con disabilità o problematiche particolari, alle quali è permesso ridurre il distanziamento sociale con i propri accompagnatori.

Non possono essere messi a disposizione del cliente riviste, quotidiani, carte o giochi. Attenzione anche al menu: se cartaceo deve essere usa e getta, se plastificato deve essere disinfettato a ogni cambio cliente.

Si consiglia di digitalizzare tutto ciò che vogliamo o dobbiamo comunicare come ad esempio il libro degli allergeni e favorire la consultazione online dei menù sul cellulare dei clienti, così come incentivare l’utilizzo di sistemi di pagamento alternativi al denaro contante.

 

Il locale

Molte amministrazioni comunali stanno cercando di aiutare le riaperture, offrendo spazi pubblici, come marciapiedi e strade eliminando gli oneri di utilizzo del suolo pubblico. Anche all’aperto è necessario il rispetto del distanziamento di almeno 1 metro.

Se un locale non dispone di posti a sedere, il gestore è tenuto a contingentare e regolamentare l’accesso dei clienti. L’ingresso è consentito a un numero limitato di clienti per volta, in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti.

Per i locali che dispongono di posti a sedere, non possono essere presenti in contemporanea più clienti di quanti siano i posti, prevedendo sempre la corretta distanza (in un tavolo da 4 non è possibile sedersi in 5 o 6!). Il consiglio è di utilizzare la prenotazione e mantenere l’elenco dei soggetti che hanno prenotato, per un periodo di 14 giorni.

Deve essere garantita la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro tra i clienti. Così come tra i tavoli, che devono essere disposti in modo da assicurare il mantenimento della distanza tra i clienti. In alternativa, si possono ridurre le distanze utilizzando barriere fisiche tra i diversi tavoli adeguate a prevenire il contagio.

Non è necessario differenziare i percorsi di ingresso e di uscita dal locale. Nel DPCM non vi è alcun obbligo o raccomandazione in questo senso.

È consentita la consumazione al banco solo se può essere assicurata la distanza interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti. Per quanto riguarda buffet e self service è possibile organizzare una modalità a buffet solo mediante somministrazione da parte di personale incaricato, escludendo la possibilità per i clienti di toccare quanto esposto e prevedendo, in ogni caso, per clienti e personale, l’obbligo del mantenimento della distanza e l’obbligo dell’utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie.

Nei locali chiusi è possibile usare l’aria condizionata. Nessuna disposizione vieta di per sé di mettere in funzione il sistema di ventilazione meccanica controllata, anche se è consigliato escludere la funzione di ricircolo dell’aria. In ogni caso è fortemente consigliato il ricambio d’aria naturale, oltre che garantita la pulizia dei filtri dell’aria di ricircolo.

 

Ultima considerazione

Questo periodo di emergenza si risolverà anche grazie alla nostra capacità di saper comprendere la situazione e mettere in pratica le misure di distanziamento sociale. Ci sono delle norme scritte, tante per la verità, e altre dettate dal buon senso. Se il nostro locale ha una sola entrata, è logico che potremo usare solo quella per accogliere o far uscire i cliente. Ma se l’entrata è spaziosa o abbiamo due porte, possiamo guidare il flusso di chi frequenta il nostro locale. Se, come si spera, i clienti saranno tanti possiamo segnalare anche con scritte spiritose dove fermarsi nell’attesa per non accalcarsi.

Ultima Considerazione, la più importante, dobbiamo ricordarci che distanziamento sociale non vuol dire distacco emotivo. Il nostro lavoro si basa sull’empatia, il buonumore, il sorriso e non deve essere una mascherina a farcelo dimenticare.

Buon lavoro a tutti!